A cura di China Master Academy
Provare a dare risposta alla prima domanda richiede definire cosa รจ la ricchezza.
La definizione piรน tradizionale di ricchezza di un Paese รจ data dalla produzione nazionale di PIL pro-capite. Da questo punto di vista, la Cina, nonostante la crescita a due zeri dello scorso decennio, si attesta ancora sotto la media mondiale e sarebbe definibile come il "๐๐๐๐๐๐ซ ๐๐๐ฅ ๐ญ๐๐ซ๐ณ๐จ ๐๐จ๐ง๐๐จ".
Ma ormai il legare il concetto di sviluppo alla sola produzione di PIL รจ un'idea superata dalla maggioranza della comunitร scientifica.
Una fotografia piรน precisa dello stato di benessere di una nazione puรฒ essere scattata dalla lettura del PIL Pro-capite a paritร di potere di acquisto.
Vale a dire chiedersi se un operaio cinese ha un potere di acquisto medio superiore o inferiore ai colleghi di altri Paesi del mondo. Quanto potrร comprare? Quale casa potrร permettersi? Quanto potrร riempire il suo carrello al supermercato?
Ed ecco che l'immagine della Cina si trasforma! La Cina diventa improvvisamente ๐ข๐ฅ ๐๐๐๐ฌ๐ ๐ฉ๐ข๐ฎฬ ๐ซ๐ข๐๐๐จ ๐๐ฅ ๐ฆ๐จ๐ง๐๐จ!
Considerando il tardo sviluppo industriale cinese rispetto all'Occidente, riusciamo a comprendere da dove deriva l'apparente stortura dei due dati, e di conseguenza ๐ฅ๐ ๐๐จ๐ฉ๐ฉ๐ข๐ ๐ข๐ฆ๐ฆ๐๐ ๐ข๐ง๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐ข๐ง๐.
E il futuro? Il futuro รจ nelle prospettive di sviluppo. La Cina รจ un Paese che puรฒ contare su introiti fiscali tripli rispetto agli USA! Ecco la differenza tra liberismo economico e economia pianificata.
La Cina quindi ha molta liquiditร a disposizione da investire in infrastrutture e sviluppo tecnologico, tanto da essere riuscita a portare l'intera popolazione cinese a fine 2021 fuori dalla soglia di povertร assoluta (fino al 1990 una condizione economica che riguardava il 60% della popolazione cinese!!!).ย
Cosa significa tutto questo per noi stranieri?
Se noi stranieri andiamo in Cina a cercare opportunitร di crescita, dobbiamo andare verso l'Ovest e le cittร di seconda fascia (lo sviluppo di cittร come Shanghai รจ ormai giunto al termine).
Se siamo un'azienda e vogliamo vendere dei prodotti in Cina, dobbiamo comprendere che l'unica formula possibile รจ cercare grandi volumi per minimo markup. In Italia ad esempio, la piccola impresa solitamente fissa il prezzo di vendita al consumo in modo molto arbitrario: 300% del costo di acquisto. In pratica la PMI italiana somma costo prodotto e costo gestione e poi moltiplica per 3 e stabilisce in tal mondo il prezzo sullo scaffale. Un markup del 300% รจ impossibile in Cina (fatta eccezione per i beni di superlusso). Un markup del genere si scontrerebbe con il rapporto tra PIL pro-capite e PIL pro-capite commisurato al potere di acquisto.
Per ottenere un guadagno proporzionalmente comparabile con quello italiano a markup piรน basso dobbiamo quindi estendere notevolmente il volume di mercato.
Tradotto in parole povere, dobbiamo investire e lavorare molto, molto, molto di piรน di quanto faremmo in Italia.
Ecco perchรฉ la PMI italiana si limita a cercare distributori in Cina per il suo export piuttosto che aprire in Cina la propria azienda per vendere in modo diretto nel Paese.
